di FRANCESCO TRONCARELLI
Il 24 novembre del 1991 nella sua casa a Logan Place nel Kensigton, moriva Freddie Mercury, aveva 45 anni, ufficialmente se ne andava per una broncopolmonite, la realtà della sua scomparsa l’aveva resa pubblica il giorno prima con un comunicato che non lasciava dubbi su quello che era il suo stato di salute.
“Desidero confermare che sono risultato positivo al virus
dell'HIV e di aver contratto l'AIDS. E' arrivato il momento che i miei
amici e i miei fan in tutto il mondo conoscano la verità e spero che
tutti si uniranno a me, ai dottori che mi seguono e a quelli del mondo
intero nella lotta contro questa terribile malattia".
"Freddie is dead". Così titolava il
tabloid "The Sun" per annunciare la sua morte. Tre parole, una frase
secca, accompagnata dall'immagine, più che viva del leggendario cantante
dei Queen a braccia aperte sul palco davanti alla "Union jack". Tre
parole tra cui solo il nome, tanta era la sua popolarità e grandezza per
capire immediatamente di chi si stesse parlando. Di un mito.
la prima band di Freddie Mercury, gli Hectics |
Era nato a Zanzibar da una famiglia indiana di origine Parsi, registrato all’anagrafe come Farrokh Bulsara. La sua fortuna fu il trasferimento in Inghilterra a 18 anni a seguito della rivoluzione che investì il paese africano. Appassionato di musica e con alle spalle studi in pianoforte, Freddie si diploma in Arte grafica e Design e frequenta la Londra artistica.
Anticonformista e spirito libero, entra in contatto con altri musicisti e gruppi che saranno fondamentali per la sua carriera, gli Smile, ne fonda uno, Ibex, e poi incide i primi pezzi, fa concerti e naturalmente si esibisce, sino ad arrivare all’aprile del 1970 quando insieme al chitarrista Brian May e al batterista Roger Taylor forma i Queen, a cui l’anno successivo si aggiungerà il bassista John Deacon.
i Queen |
Da quel momento nasce la leggenda di uno dei gruppi più amati e apprezzati del panorama musicale internazionale e soprattutto la leggenda del loro frontman, l’istrionico e insuperabile Mercury, leader veramente di quella formazione che nel tempo ha venduto oltre 200milioni di dischi e ha tenuto 707 concerti in 26 nazioni diverse.
Concerti che erano vere e proprie rappresentazioni sceniche in cui
Mercury dava il meglio di sé, vocalmente e teatralmente. Uno per tutti:
quello al Live Aid del 13 luglio 1985 in cui Mecury in venti minuti di
show, “tenne sul palmo della mano tutto il pubblico” come ricorderà
David Bowie in seguito.
La sua infatti era una voce potente
ed espressiva, in grado di dare lustro anche ai brani meno brillanti del
repertorio della band inglese che ha dettato legge dai Settanta agli
Ottanta. Una voce che è stata oggetto di studio da parte di un team di
ricercatori universitari e che ha stabilito non solo che la sua
estensione vocale sfiorava le quattro ottave.
Ma soprattutto che la sua
voce era così eccezionale, perché utilizzava la tecnica delle
subarmoniche, tipica dei cantanti etnici come i Tuvan della Mongolia o i
Tenores della Barbagia.
la prima pagina del Sun del 25 novembre 1991 |
Appariscente e coinvolgente sul
palcoscenico, nella vita privata Mercury era schivo e riservato, amava i
gatti e la pittura, Chagall il suo artista preferito. Aveva una
collezione di cravatte ma non le indossava mai. I suoi idoli erano stati
Cliff Richard, poi Hendrix e i Cream.
Per i Queen è stato autore di
brani che hanno fatto il giro del mondo come "Bohemian Rhapsody", "Crazy Little Thing Called Love", "Don't Stop Me Now", "It's a Hard Life", "Killer Queen", "Love of My Life", "Play the Game", "Somebody to Love" e "We Are the Champions".
Sono passati trent'anni dalla sua
scomparsa, una vita, ma l'affetto nei suoi confronti è rimasto immutato
ed il rimpianto per una perdita così grave per la scena musicale
mondiale è condiviso da tutti. L'enorme successo del film ispirato alla
sua vicenda umana e artistica che ha fruttato il premio Oscar a Rami
Malek ne è la dimostrazione.
I dischi dei Queen continuano ad essere trasmessi nelle radio ed acquistati nei negozi collezionando record su record, la sua voce incredibile ed unica emoziona sempre. "Freddie is dead", ma la sua musica è immortale.
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