di FRANCESCO TRONCARELLI
Le sue batture erano fulminanti. Mai volgari ma sempre ironiche, frutto di una comicità raffinata che solo lui nel mondo dello spettacolo possedeva. Un irresistibile umorismo british, all'inglese, dove la freddura spesso tagliente che piazzava al momento giusto, assumeva il rango di una sentenza, tutta da ridere naturalmente.
Perchè Raimondo Vianello che avrebbe compiuto 100 anni il 7 maggio, era un artista della comicità, un gentleman della risata che si beffava di tutti con intelligenza ed eleganza, preferendo allo sbraco della battuta pesante, la leggerezza del saper colpire senza affondare, del paradosso, lasciando comunque il segno sul pubblico che per questo lo adorava.
Con la sua figura sottile e allampanata, i modi da lord e l'ironia graffiante come biglietto da visita, Vianello ha offerto la sua preziosa compagnia agli italiani per una vita. E' stato infatti uno dei padri fondatori della tv italiana. Conduttore, intrattenitore, autore, showman, un artista amato e rispettato da tutti, fossero addetti ai lavori o pubblico di casa. Ecco perchè il Bel paese intero lo ha ricordato con nostalgia in occasione del Centenario della nascita.
Romano, figlio di un ammiraglio e di una nobildonna marchigiana, laureato in giurisprudenza per volere del padre che lo voleva nella carriera diplomatica, era stato bersagliere nella Repubblica di Salò, finendo con Walter Chiari, Enrico Maria Salerno ed Enrico Ameri nel campo di reclusione di Coltano.
Raimondo, Walter Chiari e Ugo Tognazzi |
Lo scelgono e così entra a far parte del mondo dello spettacolo. Da quel momento in poi la sua carriera è solo in ascesa. Il pubblico inizia a conoscerlo, gli addetti anche. Diventerà uno degli attori più amati di sempre, di quelli che tagliano trasversalmente tutte le generazioni perchè, con il loro modo di fare e di porsi, sono "universali".
Agli inizi per parecchio tempo si limita a fare la spalla per numeri uno come Dapporto o Wanda Osiris, anche per via della sua comicità non aggressiva e poco invadente, poi la sua personalità esce fuori con più compiutezza, in particolare quando lavora a fianco un partner di eccezione quale Ugo Tognazzi.
Vianello-De Gaulle e Tognazzi-Fidel Castro |
Nel 1958 conobbe la persona più importante della sua vita, Sandra Mondaini. Era allora una soubrette di Macario e con il futuro marito si era conosciuta sul palcoscenico in una parodia di madama Butterfly. La dichiarazione di matrimonio arrivò davanti a una cotoletta alla milanese mangiata insieme a Gino Bramieri. Si sposarono nel 1962 e sono rimasti insieme per tutta la vita.
Raimondo e Sandra si completavano a vicenda. Riuscivano, pur utilizzando lo stesso canovaccio, lui cascamorto lei finta gelosa, a trovare sempre chiavi nuove per risolvere le loro gag. Negli anni 60 e 70 tra film, varietà, spettacoli per tv e teatro, Vianello divenne uno dei volti più noti e presenti del piccolo e grande schermo, spesso in coppia con la moglie come in 'Noi...no' - prototipo di 'Casa Vianello' - dove i due portarono in scena la loro vita di coppia.
oggi sposi |
A sessant'anni, quando poteva recitare all'infinito il solito copione, si reinventa con nuove proposte e idee. Sono gli anni '80 e '90 che consolidarono, qualora ce ne fosse stato bisogno, le capacita' della coppia. Dopo il passaggio a Mediaset nel 1987, i due furono protagonisti del 'Sandra e Raimondo Show' e l'anno dopo misero in piedi la sit-com più longeva della storia italiana: 'Casa Vianello'.
Iniziò nel 1988 e finì nel 2007 per un totale di 16 stagioni e 338 episodi. Con il tormentone "che noia, che barba" che entrò nel lessico quotidiano e con classico il finale degli episodi con Sandra sotto le coperte che scalcia a raffica.
Casa Vianello |
Riassunta da una sua citazione ormai diventata celebre: "Se mi guardo indietro non ho pentimenti. Dovessi ricominciare, farei esattamente tutto quello che ho fatto. Mi risposerei anche. Con un'altra, naturalmente".
Sandra, sempre presa in giro e sempre amata, era la sua passione. Come il calcio. Tifoso dell'Inter, fu giocatore poco dopo la seconda guerra mondiale e si vocifera fosse stato contattato dal Palermo, allora in Serie B, nel 1946. Vianello si manteneva allenato, giocava con gli amici in partite amatoriali. Partecipava a tutti i match delle 'Partite del cuore', anche se solo per pochi minuti.
Raimondo calciatore con la SA:MO |
Con grande ironia e l'immancabile umorismo riuscì a coniugare calcio e tv, conducendo la trasmissione 'Pressing' fino al 1999. Quando morì il 15 aprile del 2010, Raimondo Vianello aveva 88 anni.
Sandra scomparve pochi mesi più tardi e come disse monsignor Faccendini celebrando il suo funerale, era "innaturale pensarli separati". Non hanno mai avuto figli ma hanno adottato un'intera famiglia di filippini. Unici anche in questo. Entrambi hanno lasciato un vuoto incolmabile.
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