martedì 29 gennaio 2019

Costanzo: il Premio a Peppino di Capri gielo do io. Al Bano: se lo merita

 di ROBERTO TAGLIERI




La decisione di assegnare il premio alla carriera a Pino Daniele ha colto tutti di sorpresa perchè il "candidato" voluto dal pubblico e da tanti personaggi dello spettacolo era Peppino di Capri, per il quale era stato lanciato un appello in rete, rivolto a Baglioni.

Ovviamente la scelta dipende dal direttore artistico del festival, in piena autonomia, ma da quello che si era inteso da alcune dicharazioni di Baglioni durante la conferenza stampa di presentazione della ormai prossima edizione della kermesse, si pensava ad una decisione favorevole a Di Capri. A una precisa domanda di un giornalista sulla richiesta del premio a Peppino di Capri lanciata sui social, Baglioni aveva risposto di esserne a conoscenza, che la stava valutando e che conosceva il valore di un artista come lui.

Il Comune dal canto suo aveva successivamente espresso il proprio assenso alla consegna del premio al cantante caprese, comunicando la sua volontà a Baglioni per la definitiva decisione "di comune accordo", notizia questa apparsa sui principali media e rilanciata dalle agenzia di stampa.

Ecco perchè il comunicato dell'ufficio stampa della Rai ha sorpreso e spiazzato un po' tutti, suscitando approvazione ma anche tanto stupore e commenti negativi, soprattutto sui social al netto del valore di un artista come Pino Daniele, scomparso da quattro anni e improvvisamente tornato d'attualità con questa decisione.



Tra i tanti sorpresi per la mancata assegnazione del premio all'interprete di "Champagne", Maurizio Costanzo, tra i firmatari dell'appello a Baglioni e di articoli in tal senso nelle sue rubriche su alcune testate nazionali, che interpellato dalla nostra redazione, ha detto che dedicherà una puntata speciale del suo Show a Di Capri nel corso della quale gli consegnerà un premio alla sua prestigiosa carriera. "Un riconoscimento dovuto e che spero Peppino accetti alla presenza di chi ha sostenuto la sua candidatura e gli ha testimoniato affetto e vicinanza in questo momento".

Da registrare poi le parole di Al Bano, veterano di San Remo con 15 partecipazioni come Di Capri che, spiazzato dalla decisione presa da Baglioni ha detto all'Adn Kronos: "Condivido il pensiero di Peppino ("Il premio alla carriera lo meritavo e a Daniele sarebbe dovuto andare quello alla memoria"). Peppino ha dato molto alla musica lasciando una traccia forte in Italia e non solo. Un trattamento del genere mi sembra ingeneroso e squalificante, Peppino di Capri merita non uno ma molti premi alla carriera- ha precisato Al Bano prima di piazzare l'affondo- Alle volte in Italia accadono cose sconcertanti".

Bruno Vespa che addirittura aveva mandato in onda una puntata di "Porta a porta" dedicata alla richiesta del premio alla carriera a Peppino di Capri, si è invece trinncerato dietro un imbarazzante ma compresnsibilissimo "no comment" per dovere di rete (Rai 1) . Un silenzio però che parla e dice tutto.

lunedì 28 gennaio 2019

Sanremo, a sorpresa Daniele anzichè Di Capri

 di ROBERTO TAGLIERI



 Con un comunicato a sorpresa si è appreso che il premio alla carriera a Sanremo verrà asegnato al Pino Daniele, il grande artista napoletano scomparso quattro anni fa. Al riguardo, Peppino Di Capri ha qualcosa da eccepire su questa assegnazione che verrà concessa durante la 69esima edizione del Festival di Sanremo
"È tutto ben fatto. Ma avrebbero potuto dare il Premio alla Memoria a Pino e quello alla carriera a Peppino. Senza nulla togliere alla grandezza di Pino Daniele, se ben mi ricordo era stato a Sanremo solo come ospite, non in gara. Io ci sono andato ben 15 volte, forse il premio alla carriera..."
Queste le dichiarazioni rilasciate all'Adnkronos da Peppino di Capri, che non nascondono una certa amarezza, perché, per lo stesso premio, era stato candidato lui stesso mediante una petizione che aveva raccolto migliaia di adesioni sui social e il sostegno di importanti personaggi dello spettacolo come Carlo Verdone, Maurizio Costanzo, Renzo Arbore, Enzo Avitabile, Cristian De Sica, Carla Vistarini e Edoardo Bennato.
"Un pò confesso di averci sperato - ha aggiunto l'artista,- tanto era stato l'apprezzamento nei mei confronti da tutte queste persone e colleghi, ma a questo punto getto la spugna.
Un senso comprensibile di delusione quindi per questa decisione presa dal Comune di Sanremo, in accordo con il direttore artistico Claudio Baglioni, tanto più che nei giorni scorsi proprio il Comune aveva appoggiato la richiesta per il premio alla carriera a Di Capri, scrivendo in tal senso al Direttore artistico. Poi improvvisamente qualcosa è cambiato. Ma perchè? E soprattutto cosa è successo per arrivare a questa decisione insolita considerando che sino ad ora si è sempre premiato un artista in vita, come per esempio è stato al festival del 2018 quando si è conferito il riconoscimento a Milva.


Queste le motivazioni del premio al compianto Daniele diffuse dall'ufficio stampa Rai:
"In quarant'anni di incisioni discografiche e di esibizioni dal vivo, Pino Daniele ha saputo imporsi come figura di spicco e completa nel panorama della canzone d'autore italiana, mantenendo un legame fortissimo con la tradizione napoletana e guardando sempre con coraggio artistico e curiosità alle musiche del mondo", sono queste le motivazioni rese note dal Comune di Sanremo e dalla direzione artistica sanremese. Il riconoscimento sarà consegnato durante una delle serate della 69esima edizione del Festival.

Lazio stellare con la Juve ma non basta

 di ROBERTO TAGLIERI 

La Juventus fa fuori la Lazio. All’Olimpico nel posticipo della 21 sima giornata i biancazzurri, che avevano dominato per 75 minuti passando anche in vantaggio, vengono raggiunti dalla rete di Cancelo e superati nel finale grazie ad un rigore trasformato da Ronaldo per l’1-2 finale. Dopo la sconfitta di Napoli per la squadra biancoceleste è il momento di affrontare l’altra grande del Campionato, ma stasera Simone Inzaghi deve reinventare la difesa. Senza Acerbi squalificato, Marusic che sconta ancora una giornata e Luis Felipe infortunato è il turno di Bastos e Radu centrali; sulla fascia destra la novità è Parolo, infine ci sono sia Luis Alberto che Correa. Anche Allegri deve fare i conti con molte defezioni: senza Mandzukic, Cuadrado, Barzagli, con Pjanic, Khedira e Cancelo mezzi acciaccati il tecnico toscano manda in gioco un 433. Ci sono Bonucci e Rugani dietro, a centrocampo c’è Betancur ed in avanti Dybala è con Ronaldo e Douglas Costa. La pioggia ed almeno 50.000 spettatori fanno da cornice all’inizio della gara, con la Lazio che senza alcun timore prova a fare la sua partita. Wallace ha sulla testa un pallone d’oro al 12’ ma spreca sparando alle stelle. Al 19’ dalla distanza Correa fa fare un tuffo a Szczesny, che alla mezz’ora si ripete sul tiro di Luis Alberto. Gioca solo la Lazio, i bianconeri si mantengono rintanati, in attesa di ripartire in contropiede. Al 38’ la migliore opportunità ce l’ha Parolo sul sinistro in area: ancora una volta il portiere ci mette un guanto e salva la sua porta. Da segnalare che Bonucci, infortunato alla caviglia, è costretto ad abbandonare per Chiellini e poco prima della fine del tempo Rugani salva a porta vuota sul pallonetto di Immobile che aveva scavalcato anche Szczesny. Nella ripresa subito Ronaldo si butta sul traversone di Douglas Costa ma non riesce ad intercettare, poi Luis Alberto sfiora il palo di sinistro su assist di Milinkovic. Bastos di testa su angolo sfiora la traversa, ma sull’altro corner arriva il gol, anzi l’autorete di Emre Can, che spinge di testa nella sua rete il calcio d’angolo di Luis Alberto. Immobile poco dopo si divora il raddoppio sparando alto da posizione defilata, poi fanno altrettanto prima Luis Alberto e poco dopo Milinkovic, legittimando così il vantaggio laziale. Esce Douglas costa per Cancelo al 69’, che però appena in campo pareggia, raccogliendo una respinta di Strakosha, dopo che Dybala aveva calciato forte in porta. Al 77’ il tiro di Correa finisce tra le braccia del portiere, poi escono uno stanchissimo Luis Alberto per Berisha ed Immobile per Caicedo. La Juve spinge ma la partita era ben controllata dai biancocelesti, che all’86’ commettono una grave ingenuità e sono puniti. Lulic strattona Cancelo in area e Guida decreta il rigore: va alla battuta Cristiano Ronaldo che ribalta il risultato siglando con un forte tiro il vantaggio bianconero e anche il gol vittoria. Quella che oggi doveva essere una resa incondizionata è invece diventata una partita che se fosse terminata con la Lazio vittoriosa non avrebbe scandalizzato nessuno. I biancazzurri hanno fornito un’ottima performance, purtroppo la Juve è squadra che offre prestazioni in sordina e poi fa della classe e del divario tecnico l’arma in più. Peccato, perché i tifosi laziali ci avevano creduto ed invece devono fare i conti con una classifica difficile. I biancazzurri con 11 punti in 10 partite passano in sole due settimane dal quarto all’ottavo posto a quota 32 a pari merito con l’Atalanta. Ed ora, Coppa Italia a parte, ci saranno Frosinone, Empoli e Genoa: se la Lazio giocherà come stasera però saprà tornare in alto.
 LAZIO   JUVENTUS   1–2      59’ Emre Can (aut)  74’ Cancelo  88’ Ronaldo (rig.)
LAZIO: Strakosha, Bastos (89’ Neto), Wallace, Radu, Parolo, Milinkovic, Leiva, Luis Alberto (80’ Berisha), Lulic, Correa, Immobile (82’ Caicedo).  All: Inzaghi
JUVENTUS:  Szczesny, De Sciglio, Bonucci (40’ Chiellini), Chiellini, Alex Sandro, Emre Can, Betancourt, Matuidi (60’ Bernardeschi), Douglas Costa (69’ Cancelo), Ronaldo, Dybala.  All: Allegri
Arbitro Guida

martedì 22 gennaio 2019

Indimenticabile Audrey

di GIOIA TRONCARELLI


"Ricorda, se mai avrai bisogno di una mano, la troverai alla fine di entrambe le tue braccia.  Scoprirai di averne due: una per aiutare te stessa, la seconda per aiutare gli altri” - Audrey Hepburn


Era una giornata uggiosa come oggi quella di 30 anni fa, quando se ne andava Audrey Hepburn, uno dei personaggi più amati dello spettacolo, un’artista capace di coniugare lo charme di cui era dotata alle acclarate qualità di interprete raffinata e sensibile.

Occhi da cerbiatto e sorriso vispo, l’attrice inglese è sempre stata considerata un'icona di stile, complice sicuramente anche la sua celebre interpretazione in "Colazione da Tiffany" dove con il tubino nero e gli occhiali da sole faceva colazione davanti la vetrina della famosissima gioielleria americana con un cornetto e un cappuccino.

Il grande successo del film datato 1961, tratto dal romanzo breve di Truman Capote “Breakfast at Tiffany's", deve la sua fortuna oltre alla presenza di Audrey che porta sullo schermo il particolare  personaggio di Holly Golightly, anche alla sua performance canora sulle note di “Moon River”, brano principale della famosa colonna sonora scritta da Henry Mancini, uno dei più quotati compositori per il cinema.

Non a caso la canzone vinse l'Oscar per la Miglior Colonna sonora l’anno successivo, e in quella sede lo stesso autore affermò che ebbe l'ispirazione per la composizione del brano osservando l’attrice recitare  “con quella sua dote di malinconia e di sommessa tristezza”. 

Negli anni successivi molti artisti come Frank Sinatra, Mina, Luois Armstrong ed Elton John, hanno interpretato il brano, ma la sua a distanza di tempo, resta sempre la migliore: semplice, diretta e malinconica.

Nonostante i numerosi e grandi successi al cinema  (“Sabrina” con Humprey Bogart, “My first Lady” con Rex Harrson, “Vacanze Romane” con Gregory Peck, “Guerra e pace” Mel Ferrer, per citarne alcuni tra i più conosciuti) e molteplici premi e riconoscimenti ricevuti (fra i tanti un Oscar, tre Golden Globe e tre David di Donatello), l'attrice decise sul finire degli anni '80 di ritirarsi dal mondo dorato dello starsystem per dedicarsi alla famiglia e alle persone più bisognose. 

Una sorta di crisi di coscienza, o meglio di presa di coscienza, che rivelava le sue qualità umane al di là dello stereotipo della diva. Numerosi infatti sono stati i suoi viaggi nel mondo per portare un aiuto concreto a chi soffriva, riuscendo anche ad instaurare rapporti di amicizia con la gente del posto, grazie anche alla conoscenza di diverse lingue straniere che aveva appreso negli anni precedenti.

La Hepburn inoltre è stata ambasciatrice dell'Unicef, e per il suo impegno ha ricevuto la Medaglia presidenziale della libertà e successivamente il Premio Umanitario Jean Hersholt. 

Ad oggi i suoi progetti umanitari sono portati avanti dal figlio Luca Dotti, che qui Italia insieme all'Unicef ha creato il gruppo "Amici di Audrey" che porta avanti la sua missione: aiuti e sostegno in diversi paesi del terzo mondo.

Il suo impegno e la sua dedizione per gli ultimi vennero interrotti nel '92, durante uno dei suoi viaggi in Somalia, quando ricevette la brutta notizia di avere un male incurabile.

Se ne andava così tristemente il 20 gennaio del '93 a soli 63 anni, lasciando un grande vuoto in tutti quelli che l’avevano applaudita prima come attrice e dopo come donna impegnata nel sociale.

La dolce Audrey lasciava la vita terrena ma entrava nel mito e nell’immaginario collettivo come icona di stile, eleganza, delicatezza. La sua figura ancora oggi è una delle più pubblicate sui media ed utilizzata dalla moda. 

Ad accrescere questa popolarità incredibile ci sono le iniziative che di volta in  volta la riguardano; come il francobollo raffigurante il volto dell'attrice emesso dalle poste americane o la pubblicità cinese per una bevanda o le foto di scena tratte da “Vacanze romane”.

Senza contare poi la clamorosa asta da Christie’s a Londra, in cui è stata battuta per 467.200 sterline la copia del tubino nero disegnato e creato da Givency per "Colazione da Tiffany", (l'originale, invendibile, si trova a Madrid al Museo del costume).

Immancabile, ovviamente, la Stella con il suo nome nella Hollywood Walk of Fame, al 1652 di Vine Street. Una stella che continua a brillare.

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