Marisa Laurito Direttrice artistica del Trianon |
Enzo Gragnaniello |
Francesco Troncarelli e Peppino di Capri |
Diffondiamo le notizie del giorno: spettacolo, televisione, musica, sport
Marisa Laurito Direttrice artistica del Trianon |
Enzo Gragnaniello |
Francesco Troncarelli e Peppino di Capri |
di FRANCESCO TRONCARELLI
Nel corso della sua lunga carriera ha recitato in capolavori come "La ciociara" (per cui ha vinto l’Oscar come miglior attrice), "Una giornata particolare" e "Matrimonio all'italiana" questi ultimi insieme a Marcello Mastroianni con cui ha formato una applaudita coppia artistica.
Ultima star del firmamento del nostro Cinema, conosciuta e apprezzata in tutto il mondo, ha avuto anche una parentesi biancoceleste nel suo privato che vogliamo ricordare, un momento speciale e simpatico che merita l'approfondimento.
Tutto avvenne grazie alla banda Maestrelli, quella Lazio meravigliosa che 50 anni fa vinceva il primo scudetto della sua storia. L'Italia rimase folgorata da quei ragazzi con l'Aquila sul petto e come spesso accadde, nuovi tifosi spuntarono dappertutto.
Tra questi Carlo Ponti junior il giovane figlio della Loren, detto Cipì, che rimase estasiato dalle gesta di Chinaglia e company. Un'infatuazione che molti ragazzini ebbero in quegli anni e che poi divenne vera e propria passione sportiva e tifo sugli spalti.
foto di gruppo con Sophia |
L'occasione dell'incontro fra la Diva acclamata e i neo Campioni d'Italia avvenne l'8 giugno del 1974 nell'ambito delle amichevoli post-campionato della Lazio per celebrare la conquista dello scudetto nella regione.
La partita si svolse nello stadio comunale di Marino contro una selezione dei Castelli romani. Per questa gara, assenti Chinaglia, Wilson e Re Cecconi per gli impegni con la Nazionale, venne dato spazio a molte riserve che avevano giocato poco durante il torneo e qualche giocatore della primavera che si era messo in luce durante il campionato.
La partita senza storia, finì con cinque reti dei biancazzurri: due reti di Mazzola, poi Nanni, Garlaschelli e il giovane Amato. Il tutto fra l'entusiasmo dei presenti assiepati sulle tribune dello stadio.
L'amichevole ebbe un'appendice mondana nella stupenda villa della Loren. L'attrice. per la gioia del figlio, organizzò un ricevimento per la Lazio, che Maestrelli e i fratelli Lenzini gradiscono molto.
Sophia con Aldo Lenzini e Gigi Bezzi |
Ma non solo loro. Basta dare un'occhiata alle foto del servizio che pubblicò il settimanale OGGI per farsi un'idea. Ecco lo sguardo sornione di Frustalupi e quello interessato di Polentes mentre donna Sophia accoglie l'allenatore della Lazio Maestrelli.
Poi nel gruppo il sorriso compiaciuto di Lovati e quello meravigliato di D'Amico lo sguardo intenso di Manservisi. Eppoi la felicità dei fratelli Lenzini, di Gigi Bezzi semicoperto vicino al raggiante Tonello, poi Moriggi e Borgo alle loro spalle e Di Chiara di cui si vedono i capelli ricci e biondi.
Ancora Recchia, Vespasiani, Trippanera, il dottor Ziaco sorridente, Oddi colto all'improvviso dal fotografo, Inselvini, Labrocca, Tinaburri, Franzoni che fa capocella. Facco in fondo e in basso il piccolo Stefano Lovati e Petrelli in pole position.
Su tutti, ovviamente, svetta Sophia Loren, elegante e col suo proverbiale charme, una presenza che domina e illumina la scena. Le è accanto il marito Carlo Ponti. Davanti a loro il piccolo aquilotto Cipì con frangettone come andava di moda con alcuni amici.
Fu una giornata memorabile per tutti. Con tanta Lazio e tanta Loren. Un evento da ricordare in un giorno di bilanci e ricordi come oggi. Auguri Sophia!
una giornata di Lazialità |
di FRANCESCO TRONCARELLI
di FRANCESCO TRONCARELLI
Il Tassinaro scardinò una porta dei bagni della curva, se la caricò sulle spalle e scese nel parterre, dove erano i posti in piedi per vedere la partita.
Sgomitando a fatica fra la folla si fece largo ed arrivò al fossato che divideva quel settore dello stadio dal terreno di gioco, lì appoggiò la porta come fosse un ponte levatoio permettendo ai tifosi l'invasione di campo.
Il primo a entrare sulla prato dell'Olimpico fu Lupo seguito da me, poi arrivarono Vincenzo e Palmierino, poi Zambonini, Tartaruga e via via tutti gli altri del Muretto tranne Gino che si sacrificò per non abbandonare lo striscione dei CML sugli spalti.
Erano le 17e45 del 12 maggio 1974 e il sogno dello Scudetto per la banda Maestrelli e tutta la gente laziale finalmente si avverava. 50 anni dopo, il 12 maggio del 2024 sono tornato sul prato verde dell'Olimpico dopo Lazio-Empoli.
Una sensazione incredibile che mi ha molto emozionato pensando a quel giorno indimenticabile e a tutto quello che avvenne sul campo e sugli spalti.
l'omaggio |
Da tempo immaginavo questo momento, rimettere il piede su quella erba verde calpestata dai giocatori, i ragazzi del 74 che fecero l'impresa allora, e quelli di adesso che hanno cercato di onorarli vincendo con l'Empoli.
Un modo concreto per rivivere quella giornata ma anche un'azione che ho compiuto col pensiero rivolto a chi era con me allora ed oggi purtroppo non c'è più.
Lo dovevo a loro, a quegli amici con cui ho vissuto giornate memorabili, con cui ho condiviso gioie e dolori, risate e panini, con cui difesi la nostra squadra del cuore in ritiro prederby all'hotel Americana dagli attacchi dei romanisti.
Lo dovevo a Gino con cui avevo fondato il CML, a Lupo sempre in prima fila al mio fianco, al Tassinaro, fedelissimo temuto e rispettato in tutti gli stadi d'Italia e amico vero. Tre protagonisti della meglio gioventù biancoceleste che si ritrovava sul Muretto della Sud degli anni 70 dove si dava il la al tifo per la Lazio.
Ho così deposto sul
prato tre sciarpe con i loro nomi, un omaggio alla loro memoria e a
quello che hanno rappresentato per il tifo, come a dire 50 anni dopo
anche voi festeggiate con noi. Noi tifosi.
Il Tassinaro con Adriano e Tonino Di Vizio a una cena di tifosi |
Si perché nelle celebrazioni del Cinquantennale dello Scudeto del 74 il tifoso è stato il grande assente. Nessuno ha speso una parola per chi in quegli anni dette anima e corpo per Chinaglia e compagnia bella.
Per chi ha fatto sacrifici anteponendo gli interessi della Lazio ai propri, spesso trascurando la famiglia e altrettanto spesso anticipando fondi poi non recuperati per organizzare treni speciali e le famose carovane biancazzurre di pullman.
Niente. Lazio maledetta di qua, pistole e tric e trac di là, libri di ogni tipo su, iniziative varie giù, ma non una riga su personaggi carismatici come Tonino di Vizio, sempre presente col suo sorriso sornione e la sua diplomazia proverbiale
Non una foto di Adriano Basaia, uomo d'azione senza macchia e senza paura, non un frammento video con Gino Camiglieri, navigato presidente dei Club e imbattibile organizzatore di eventi, contestazioni, tifo.
Tonino, Garlaschelli e Gino Camiglieri |
E che dire di Rosaria Romani "la tifosa laziale del Secolo" come la proclamò Gianni Elsner dopo un seguitissimo referendum lanciato dalla sua mitica trasmissione Te lo faccio vedere chi sono io.
Certo i riflettori dovevano essere puntati sui protagonisti, su "Pulici, Petrelli, Martini" e così via come è giusto che sia e come è stato. Ci mancherebbe. Ma vogliamo nell'overdose di applausi e manifestazioni dire "grazie anche a Voi ragazzi che c'eravate sempre soprattutto quando le cose non andavano bene".
Era tanto difficile? Sembra di sì. Probabilmente perché chi ha scritto o ha realizzato speciali televisivi per le celebrazioni non conosce la Storia della Lazio nella sua completezza, una Storia nella quale i tifosi hanno recitato un ruolo da protagonisti, e soprattutto non ha voluto approfondire limitandosi all'a, b, c diventato nel tempo un copia e incolla per non spremere le meningi.
Chi c'era comunque sa, chi ha vissuto quel meraviglioso periodo non dimentica chi ha dato tanto alla Prima squadra della Capitale senza chiedere nulla in cambio. 12 maggio 2024, cari Gino, Lupo e Goffredo, sono passati 50 anni da quel giorno e ieri come oggi lo Scudetto è anche vostro....
di CLAUDIO GIORDANO
"Questa è una storia formidabile, quello che Tommaso Maestrelli ha fatto nel calcio è quasi unico e ha rispecchiato il suo percorso di vita.
Bello ricordarne la memoria e credo che sia un patrimonio di tutto il calcio italiano".
Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha ricordato l'allenatore della Lazio del primo scudetto alla presentazione di 'Caro Maestro', il libro scritto da Francesco Troncarelli, svoltasi al Circolo Canottieri Lazio.
"Ci sono degli allenatori che hanno fatto la storia all'interno di certe squadre - ha aggiunto Malagò -, chi è appassionato di calcio deve riconoscere che ha saputo conciliare il ruolo di allenatore, psicologo e padre"
Giovanni Malagò e Francesco Troncarelli |
"Quella squadra- ha proseguito il massimo esponente dello Sport italiano- è diventata una storia a sé. Maestrelli è stato allenatore di 11 personalità molto forti, lui l'ha vissuta da padre oltre che con le competenze tecniche. A nome dello sport italiano non posso che ringraziare Maestrelli".
Attraverso foto e documenti inediti, il libro racconta la figura del tecnico a partire dal rapporto con i giocatori fino agli omaggi riservati a Maestrelli, unico allenatore a ricevere tre Seminatori d'oro - uno per ciascuno dei campionati professionistici in cui ha svolto la sua attività - un francobollo, una via, un busto, un torneo internazionale, un'opera teatrale e un impianto sportivo.
la presentazione |
A ricordare insieme a lui aneddoti e momenti indimenticabili di quella stagione felice che vide Maestrelli sulla panchina biancoceleste, Giancarlo Oddi stopper roccioso di quel gruppo entrato nella leggenda, il presidente della Lazio generale Antonio Buccioni che ha evidenziato la vicenda omerica di quella squadra e il figlio del tecnico Massimo.
"Quanta lazialità in questa sala, che atmosfera meravigliosa" commentava Stefano Andreotti mentre applaudiva l'ingresso dei figli d'arte James Wilson, Matteo D'Amico e Gabriele Pulici intervenuti all'evento.
Il loro ingresso in sala è stato salutato da un caloroso e interminabile applauso a testimonianza dell'affetto che li accompagna da sempre.
Taglieri, Ponzi e Riottino |
"Un libro interessantissimo e ricco di fotografie" spiegava la stilista del riciclo Antonella Merlino a Sandro Ponzi medico del San Giovanni e Roberto Taglieri dentista dei Vip.
Pino Capua e Carlo Cotticelli dal canto loro commentava la Lazio attuale con quella del 74 mentre l'ingegnere Francesco Bellini e lo psicologo Franco De Angelis pazientemente aspettavano il loro turno per il firma copie.
Laura Bianchi, Gioia Troncarelli ed Eleonora Lauteri infatti li avevano preceduti reclamando un selfie con Massimo Maestrelli.
Foto ricordo con Massimo Maestrelli |
Momento particolarmente suggestivo, tra ricordi, sorrisi e molta emozione, l'incontro dopo tanti anni fra Antonio Rottino e Massimo Maestrelli, cugini fra loro e dalle comuni origini baresi.
Tra i tanti presenti anche gli autori della piece teatrale "Tommaso Maestrelli, l'ultima partita" Giorgio Serafini Prosperi e Pino Galeotti.
Pino Galeotti e Giorgio Serafini Prosperi |
Ancora supertifosi come Giancarlo Valenti, un passato di leader fra gli Eagles Supporters, Nicola Nicolini del gruppo storico dei CML e Andrea Longarini venuto col padre e il figlio, terza generazione di una famiglia lazialissima.
Alberto Di Giorgio col suo inseparabile cappellone da cowboy e il notaio Giampiero Sales chiacchieravano piacevolmente con Giancarlo Oddi sempre disponibile e con le sue proverbiali battute a dominare la scena.
Su tutti i presenti, spiccava la figura di Pierluigi Pagni, storico socio del circolo con le sue 84 primavere sulle spalle e soprattutto indimenticato capitano della Lazio degli anni 60, veterano di tante battaglie con l'Aquila sul petto.
Pierluigi Pagni |
di CLAUDIO GIORDANO
Che a Roma ci fosse una via dedicata a Tommaso Maestrelli non lo sapeva nessuno, solo i residenti e gli abitanti delle strade vicine. Nessuna inaugurazione, nessuna foto ricordo, nessun articolo, niente di niente.
Adesso si sa e il "diffusore" della notizia ha addirittura mobilitato il Mondo Lazio per riparare alla disattenzione del Comune con una cerimonia ad hoc che ufficializzi la intitolazione, come è giusto che sia e come si è sempre fatto.
E che Lionel Messi, il giocatore più conosciuto nel mondo con i suoi 8 Palloni d'oro debba la sua notorietà a Maestrelli lo sapevate? E che l'autore della canzone più famosa per il Maestro fosse un grande tifoso romanista lo sapevate?
Queste sono solo alcune delle chicche rese note da Francesco Troncarelli in "Caro Maestro - Tommaso Maestrelli per sempre" il libro uscito in questi giorni che si occupa a tutto campo, dell'allenatore più amato dalla gente laziale.
Il volume infatti oltre alla storia del Mister toscano approdato sulla panchina della Lazio nel 1971 (a proposito anche qui c'è un'altra scoperta), passa in rassegna tutti gli omaggi che gli sono stati riservati sino ad oggi.
il Caro Maestro di una Lazio meravigliosa |
Perché Maestrelli oltre ad essere l'unico tecnico ad aver vinto un Seminatore d'oro per ogni campionato professionistico (Serie A, B e C) è l'unico che è stato omaggiato con un Busto, un Impianto sportivo, un settore dell'Olimpico, tre dischi, un'opera teatrale, un francobollo, una panchina e tanto altro ancora.
Nessuno lo aveva evidenziato sino ad ora e soprattutto documentato con dovizia di particolari, curiosità incredibili, ricerche approfondite e decine e decine di foto mai viste.
Troncarelli, giornalista di lungo corso e ricercatore instancabile, dopo aver raccontato la storia del tifo laziale negli anni 70 con il libro "Come eravamo", ora ci svela un Tommaso Maestrelli inedito, con documenti e foto private e passando in rassegna tutto ciò che è stato realizzato per lui.
180 pagine che si leggono tutte d'un fiato e che ci regalano il ritratto di una bella persona, di un uomo saggio e benvoluto da tutti e di un padre di famiglia per i ragazzi che allenava, Tommaso Maestrelli appunto.
Giancarlo Oddi che di quel Mister fu uno dei figliocci insieme a Chinaglia ha firmato una prefazione molto interessante che è più di una testimonianza sul valore umano e sportivo del "Caro Maestro", mentre il presidente della Lazio generale Antonio Buccioni, massimo depositario della storia biancoceleste ha tirato le somme di questo libro con una vibrante postfazione.di ROBERTO TAGLIERI Sarà una serata indimenticabile. Un omaggio caloroso e sentito a uno degli artisti napoletani più famosi e apprezzati in...