martedì 16 luglio 2019

Chinaglia, 50 anni fa l'inizio del mito

 di FRANCESCO TRONCARELLI


"La canzone regina di questa settimana è Lisa dagli occhi blu di Mario Tessuto", annunciava il 12 luglio del 1969, 50 anni fa, Lelio Luttazzi, ai microfoni di Hit parade, la trasmissione radiofonica che andava per la maggiore in quel periodo e che dava la classifica dei dischi più venduti in Italia.

E mentre il Bel paese ballava sulle note di quel celebre tormentone estivo e si apprestava ad andare in vacanza tra una serata al cinema per vedere "Metti una sera a cena" il film campione d'incassi con Florinda Bolkan e Jean Louis Trintignat o davanti alla tv per assistere a "Doppia coppia" con Alighiero Noschese e la bionda Sylvie Vartan, in America si ragionava più in grande perchè dalla base spaziale di Cap Canareval partiva la missione di Apollo 11 che avrebbe portato il primo uomo sulla Luna. Un evento storico.

A Roma invece e più modestamente, si restava coi piedi per terra anche se stava avvenendo un altro sbarco, meno annunciato ai quattro venti però, uno sbarco quasi in sordina, ma che in seguito però si sarebbe rivelato molto importante. Arrivava infatti esattamente 50 anni fa, un giocatore che, da illustre sconosciuto ai più, sarebbe poi diventato l'emblema della prima squadra della Capitale, il suo calciatore più rappresentativo, quello amato da più generazioni, un mito assoluto: Giorgio Chinaglia. Ecco perchè per chi ha ha l'Aquila nel cuore, anche questo "sbarco" è stato un evento storico. A tinte biancocelesti s'intende.

C'è la tessera della Federazione Italiana Gioco Calcio (che mostriamo in esclusiva), la numero 75 rilasciata il 1 luglio del 1969 che certifica la sua appartenenza alla Società Sportiva Lazio e questo momento storico. Nella foto Giorgio sorride, è visibilmente felice dell'approdo sulla sponda biancazzurra del Tevere. Ha una frangetta alla Beatles e i basettoni, come andava a quei tempi. Nel giro di qualche mese il capello riccioluto si allungherà. Come l'elenco dei portieri che inizieranno a conoscerlo subendo una sua rete.

Chinaglia 50 anni fa sbarcava alla Lazio dopo essere stato prelevato dall'Internapoli, squadra napoletana di serie C, lo aveva segnalato all'allentore della formazione biancoceleste Juan Carlos Lorenzo, l'ex calciatore Carletto Galli, detto "Testina d'oro", direttore generale della società di via Col di Lana ed attento osservatore dei talenti in fieri sui campi di tutta Italia.

Lorenzo si fida ciecamente delle relazioni di Galli, partono così in segreto ad aprile le trattative e l'affare si chiude per l'acquisto, per una cifra intorno ai 200 milioni, di Chinaglia e il suo compagno di squadra Pino Wilson. Per entrambi, promesse della serie semiprofessionista, si aprono così improvvisamente le porte della Serie A. L'Internapoli intanto si piazza al terzo posto dopo un campionato estenuante e Chinaglia è protagonista con 14 reti che gli valgono altre 2 partite nella Nazionale di serie C.



Long John al termine della stagione 1969, si aggiudica peraltro il Premio come "Calciatore esemplare" per la serie C, assegnato dal quotidiano Stadio al giocatore distintosi per qualità atletiche, tecniche, morali. Per la giovane punta, già felice per il trasferimento, arriva anche l'amore in quanto conosce a Napoli una ragazza italoamericana, Connie Eruzione, figlia di un ufficiale della Nato che diventerà poi sua moglie.

La scelta della Lazio quindi, è assolutamente gradita a Chinaglia in quanto rappresenta innanzitutto l'ingresso nella Serie A tanto agognata da quando giocava nella Massese da emigrante di ritorno e poi anche per la vicinanza di Roma a Napoli, città che può raggiungere facilmente per andare a trovare la sua fidanzata.

L'impatto con l'allenatore biancoceleste Juan Carlos Lorenzo è buono dal primo approccio, in quanto il tecnico, che conosce il calcio molto bene come ha dimostato guidando l'Argentina ai Mondiali in Inghilterra, individua in lui la stoffa del grande giocatore, magari ancora grezzo e su cui bisogna lavorare per farlo crescere tatticamente e disciplinarlo maggiormente.

Le caratteristiche del grande attaccante del resto si notano immediatamente e in molti si meavigliano del suo temperamento in campo dove lotta su ogni palla e cerca la via della rete da ogni posizione. Ma è indubbio che la sua esplosione nel calcio che conta che avverra di lì a poco per la gioia della gente laziale alla ricerca perenne di un bomber vero magari da affiancare al bravo Ghio, si deve sicuramente a Juan Carlos Lorenzo, il mister che lancerà Long John senza pensarci due volte. E Giorgio apprezza questa fiducia ripagando l'allenatore con una grande stima ed attaccamento.

Lazio in ritito a Pievepelago: Chinaglia e Lorenzo se la ridono, si capiscono al volo

Il 25 luglio 1969 alle ore 17, presenti in sede il presidente Lenzini, il tecnico Lorenzo, l'allenatore in seconda Bob Lovati, il medico sociale Ziaco, il direttore sportivo Galli e il massaggiatore Trippanera, Giorgio arriva al raduno come da convocazione societaria ed ha l'occasione così di conoscere i suoi compagni di questa nuova avventura che si dimostrerà decisiva per la sua carriera e per la Storia della Lazio.

Ci sono i portieri Di Vincenzo, Sulfaro e Fiorucci, il difensore Chiossi che resterà sino a novembre e rientrerà nell'operazione per portare in biancoceleste Polentes, l'amico Wilson, Papadopulo e Oddi che diventeranno nuovi amici, il professore Governato, il settepolmoni  Cucchi, il gaucho Morrone,  il piede sinistro di Dio Dolso, il promettente Stellone, i giovani Fiorucci, De Luca, Marchetti.

I veterani Fortunato, Facco, Mazzola, Ghio, Soldo arriveranno in serata, mentre il più anziao della compagnia, l'esperto e affidabile Rino Marchesi impegnato nel corso allenatori a Coverciano raggiungerà la squadra direttamente a Pievepelago, così come Massa e Nanni che stanno svolgendo il servizio militare.

E' sicuramente un bel gruppo, un gruppo dove Giorgio inizierà a farsi conoscere per la sua carica agonistica, per la sua voglia di vincere, per la sua grinta nell'affrontare qualsiasi avversario. A cominciare dalla Roma che i tifosi che lo accolgono in sede e poi lo vedranno in allenamento in ritiro, chiedono di battere.



La Lazio arriva a Pievepelago il 27 luglio e subito viene scattata la foto ufficiale della rosa. In piedi da sinistra ecco Lovati, Facco, Papadopulo, Chiossi, Di Vincenzo, Sulfaro, Soldo, Marchesi, Wilson, De Luca, Lorenzo. Seduti sulla panca, secondo la moda inglese, Stellone, Morrone, Mazzola, Chinaglia, Fortunato, Ghio, Cucchi, Governato, Dolso.

Il debutto ufficiale nella nuova stagione della Lazio avverrà il 17 agosto allo stadio Comunale di Grosseto, per un amichevole precampionato con la squadra della cittadina toscana. Sarà anche la prima di Giorgio Chinaglia con la gloriosa casacca biancoceleste. La partita finirà con una cinquina per i laziali, aperta al 26 del primo tempo da una rete proprio di Giorgio. Miglior biglietto da visita non poteva esserci.


L'esordio più importante, quello in Campionato cioè, avviene alla seconda giornata, nella trasferta persa a Bologna per 1-0, quando all'inizio della ripresa rileva Ferruccio Mazzola. Ma è la domenica successiva, davanti al proprio pubblico, che il giovane attaccante gioca la sua prima gara da titolare contro il Milan, uno squadrone imbattibile.

Ed è un esordio travolgente, perché al 62' riesce a segnare la sua prima rete in Serie A addirittura al grande Fabio Cudicini, il "Ragno nero" come veniva chiamato e per giunta il suo gol è quello che fissa il risultato finale. Sulle spalle il numero della sua maglia ha il 10, perchè il 9 era di Fortunato, considerato prima punta.

Da quel momento però, grazie a quella rete, Giorgio avrà il numero 9, sarà il centravanti della Lazio e diventerà titolare inamovibile dell'attacco biancoceleste. Il successivo 19 ottobre nella gara vinta clamorosamente contro la Fiorentina campione d'Italia in carica per 5-1, Chinaglia segnerà la sua prima doppietta in campionato, la prima doppietta da centravanti della Lazio, mandando i tifosi letteralmente in estasi.

La Lazio ha battutto la Fiorentina e i fotografi reclamano l'immagine dei trionfatori al termine del match

L'Italia così scopre Giorgio Chinaglia, dal canto suo, lui capisce che quella sarà la sua squadra per sempre mentre il popolo biancoceleste capirà che affidandosi a lui, testa e cuore, vivrà una stagione indimenticabile e magnifica che tramuterà i sogni in realtà. Tutto questo 50 anni fa. Quando ebbe inizio la "favola". Era l'estate di fuoco 1969, Giorgio Chinaglia sbarcava alla Lazio.

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