Emozioni, brividi. spettacolo. E' veramente un documento eccezionale, una testimonianza che sa di passione, tifo, Lazio, di ricordi indelebili per chi li ha vissuti e imagini appassionanti per chi è venuto dopo. Una "cosa" bellissima, inaspettata e proprio per questo ancora più bella. Un regalo incredibile che parla di storia e racconta di un giorno memorabile.
Il regalo che arriva al popolo biancoceleste a sorpresa dall'album dei ricordi di una famiglia, è un video in super 8 a colori girato dal giornalista sportivo Paolo Carbone, un filmato che documenta la storica giornata del 12 maggio 1974, "la" data per antonomasia per i fedelissimi biancocelesti perchè è quella in cui la Prima squadra della Capitale battendo il Foggia, conquistò il suo primo scudetto.
Carbone ha trascorso la sua intera carriera in Rai, collaborando per quindici anni al famoso programma radiofonico "Tutto il Calcio minuto per Minuto" come inviato speciale e radiocronista. Era un storico del calcio e negli anni aveva creato un archivio statistico tra i più grandi e completi, che gli servì poi per la pubblicazione della storia enciclopedica del calcio italiano.
Dopo la sua scomparsa nel 2007, fu rinvenuta nel suo archivio una pellicola super 8 con la dicitura "Scudetto Lazio 1974" poi rimasta custodita dalle figlie Alessia e Anna Maria per anni. Ora grazie al nipote Ferdinando che l'ha messa in rete dopo la digitalizzazione è possibile condividerla con tutti i tifosi della Lazio e con tutti gli appassionati di calcio.
Il video è stato girato dalla postazione utilizzata in quel periodo dai radiocronisti Rai, ovvero nelle cabine piazzate nella parte più alta della Tribuna Monte Mario dell’Olimpico, da dove tra l'altro venivano effettuati i collegamenti durante le partite. Una posizione privilegiata, perchè offriva una sguardo a 360 gradi dello stadio permettendo delle riprese insolite per quei tempi, quasi a livello di un drone.
L'inizio è subito col botto: una panoramica dello stadio pieno di tifosi entusiasti. L'insieme di spettatori assiepati sulle tribune è impressionante. Non c'è uno spazio libero. Le immagini ci raccontano di uno stadio stracolmo e pieno di passione. La gente laziale infatti non voleva perdersi quell’appuntamento decisivo e cosi si registrò il tutto esaurito con il record di spettatori paganti rimasto imbattuto negli anni.
60.494 biglietti venduti, più 18.315 abbonati, senza contare le migliaia di persone prive di tagliando che scavalcarono la recinzione in Curva e in Tevere, per un totale di oltre 80mila presenti, sono numeri che parlano da soli e danno il senso di quello che accadde in occasione di Lazio-Foggia.
E le imagini del filmato confermano quel record di presenze rimasto ineguagliato. Nè con il drammatico Lazio-Vicenza, nè tantomeno con il Lazio-Reggina del 14 maggio del 2000 che aveva un Olimpico ridimensionato nella capienza dopo i lavori per i mondiali di Italia 90.
I cancelli non a caso furono aperti eccezionalmente alle 9 per permettere alla gente di entrare per tempo e senza problemi, nonostante l’incontro iniziasse alle 16. E le riprese degli spalti confermano appunto la moltitudine di spettatori presenti e in attesa della partita. A un certo punto della ripresa però l'obiettivo si concentra su un gruppo di persone che si stanno muovendo.
E' Umberto Lenzini accompagnato da Tonino Di Vizio dei Lazio Club, il fedelissimo Franchino, altri tifosi e alcuni raccattapalle, che fa il giro d'onore sulla pista di atletica per ringraziare la gente accorsa in massa e ricevere il meritato applauso. Una passerella che la dice lunga sull'affetto verso un uomo buono, lo chiamavano Papà Lenzini, che alla Lazio ha dato tutto rimettendoci di tasca propria.
Il filmato continua nelle cabine della postazione Rai. Si riconoscono due "voci" che hanno fatto la storia del calcio radiofonico, Claudio Ferretti ed Enrico Ameri. Ferretti si abbraccia con Duccio Guida, cronista di razza del Giornale radio, lazialissimo e genero di Antonio Sbardella, Ameri, prima voce di "Tutto il calcio" sorride e dice "Lazio Lazio" a Carbone che riprende e poi con l'alfabeto muto, risponde "Sì", probabilmente alla domanda "sarà la partita scudetto?".
Poi entrano le squadre in campo, arrivano direttamente dagli spogliatoi tramite il tunnel posizionato sotto la Sud. Esplode l'Olimpico. In questo preciso istante si ha la percezione esatta della folla presente per partecipare a quello che diventerà un evento. Lo slogan lanciato dalla Curva era "un tifoso una bandiera", e questo è quello che si vede dalle riprese.
Sono migliaia le bandiere che sventolano all'ingresso di Chinaglia e gli altri, l'entusiasmo è alle stelle, uno spettacolo nello spettacolo che sta per iniziare, una festa in attesa della festa, una gioia generale in vista della gioia finale.
Da quel momento parlano le immagini che ognuno può vedere e assaporare per una quindicina di minuti fino all'apoteosi del triplice fischio dell'arbitro Panzino di Catanzaro e l'invasione di campo. Ma qualche flash lo vogliamo sottolineare per fotografare attimi indimenticabili di una giornata meravigliosa.
La tre bandiere (Foggia, Italia, Lazio) sui pennoni della Tevere, il tabellone con le formazioni delle squadre, il grande scudetto di compensato che sale nel cielo grazie a 50 palloncini azzurri, le sgroppate di Chinaglia, i tackle di Wilson, le discese di Re Cecconi, le parate di Pulici, l'uscita anticipata di Garlaschelli, Maestrelli, Ziaco e Bezzi che si alzano dalla panchina, il rigore di Giorgione, i tifosi che da tutti i settori scavalcano il fossato e invadono il terreno di gioco.
Erano le 17 e 45 del 12 maggio 1974 la Lazio era campione d’Italia, come annunciava Enrico Ameri in collegamento dall’Olimpico dai microfoni di “Tutto il calcio minuto per minuto” e come testimoniano queste immagini bellissime e struggenti ritrovate.